…quando la voce diventa la nuova mappa del viaggiatore digitale!
Una volta c’erano i turisti con la cartina in mano, quelli che si fermavano ogni due passi a girarla cercando “dove siamo adesso?”. Poi sono arrivate le audioguide tradizionali, con la voce un po’ metallica che ti spiegava davanti al Colosseo che “fu costruito nel I secolo d.C.”. Oggi, però, siamo in piena era del turismo digitale, e l’audioguida è diventata qualcosa di molto più intrigante.
Noi di Sounds Like Studio lo vediamo ogni volta che lavoriamo su questi progetti: un’audioguida non è più soltanto informazione, ma esperienza immersiva. La voce narrante può trasformare un monumento in un racconto, una piazza in un teatro, un pullman, un museo in un’avventura.
E qui voglio raccontarti un’esperienza personale che ha segnato il mio modo di intendere le audioguide: quella di Alcatraz. Questa estate, quando ho visitato l’isola, non mi sono trovato davanti a una semplice registrazione didattica, ma a un vero e proprio film sonoro. L’audioguida mescolava interviste reali a ex detenuti e guardie, effetti acustici originali registrati dentro la prigione e un voiceover talmente intenso che sembrava di sentire le mura stesse raccontare la loro storia.
Il rumore metallico delle sbarre che si chiudevano, i passi rimbombanti nei corridoi, il vento che entrava dalle grate: ogni dettaglio era calibrato per immergere il visitatore non solo nel luogo, ma anche nel tempo. Non stavo solo ascoltando informazioni, stavo vivendo – attraverso la voce e i suoni – la vita carceraria dell’epoca.
Questa esperienza mi ha insegnato una cosa fondamentale: una buona audioguida non è un elenco di dati, è un’opera cinematografica per le orecchie. La capacità di ricreare un mondo sonoro coerente, emozionante e credibile è ciò che fa la differenza tra un ascoltatore distratto e uno che esce trasformato dall’esperienza.
E qui entra in gioco il ruolo di studi come Sounds Like Studio. Registrare un’audioguida significa saper bilanciare voce, suoni ambientali e ritmo narrativo per costruire una storia che respiri. Serve un voiceover che sappia adattarsi alle atmosfere: più istituzionale in un museo, più evocativo in un tour urbano, più emozionale quando il contesto lo richiede, proprio come nel caso di Alcatraz.
La vera domanda che ci poniamo è: le audioguide devono essere informative o emozionali? I puristi diranno che devono restare fedeli ai fatti. Ma la realtà è che, senza emozione, l’ascolto si riduce a una lista di date e nomi. E chi ha voglia di sentirsi snocciolare cifre davanti a un tramonto o a un’opera d’arte?
Noi di Sounds Like Studio crediamo che la forza delle audioguide moderne stia proprio nella loro capacità di diventare cinema sonoro. Perché un monumento, un museo o una città non sono solo luoghi da descrivere: sono mondi da raccontare. E se chi ascolta riesce a vivere quell’esperienza con tutti i sensi, allora abbiamo fatto centro.
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